Orbetello e Tokyo si incontrano per il gran finale di Orbetello Piano Festival Gran finale…
Michelle Candotti e il pianoforte sulla laguna incantano il pubblico di Orbetello Piano Festival
Michelle Candotti ha incantato il pubblico di Orbetello Piano Festival con il suo piano recital sulla Terrazza sulla laguna della Polveriera Guzman.
La giovane pianista e il suo pianoforte quasi sospeso sulla laguna hanno regalato momenti di profonda emozione alle circa duecento persone presenti per ascoltare questa che non è più ormai solo una promessa del nostro pianismo, bensì un’artista completa che ha raggiunto la maturità e che gode di meritati riconoscimenti internazionali.
Michelle Candotti ha scelto per la serata un repertorio le cui caratteristiche richiedevano un intenso impegno sul versante dell’espressione e in senso più ampio dell’interpretazione.
La “Fantasia in fa minore op.49” di Fryderyk Chopin è infatti un unicum nel corpus compositivo del compositore polacco, un brano in un unico movimento che contiene comunque una sintesi del suo universo estetico e poetico. La pianista ha immediatamente creato il giusto clima, sin dal celebre attacco in tempo di marcia su un ritmo puntato, restituendoci il senso di uno spirito oscillante dalla solennità alla meditazione, dal pathos all’intenzione narrativa. Agile e commovente nella successione di arpeggi che segue questa parte iniziale, Michelle Candotti ha padroneggiato con arte la scrittura di Chopin, con un fraseggio brillante e limpido in grado di adattarsi con straordinaria duttilità al portato chopiniano di questa composizione in cui registri differenti si alternano senza sosta mettendo alla prova l’interprete.
Anche la scrittura di Franz Liszt, gigante della letteratura pianistica, è stata sfidata con successo. Michelle Candotti per Orbetello Piano Festival ha scelto “Après une lecture de Dante, fantasia quasi sonata”, dagli “Années de pèlérinage. Deuxième Année. Italie, S 161”. Nello scenario irreale della laguna illuminata solo dai riflettori puntati sul pianoforte l’artista ha ricreato la suggestione dantesca voluta da Liszt a ritrarre l’Inferno, le suppliche dei dannati, l’amore disperato di Paolo e Francesca, in un grappolo di sfumature espressive cangianti di rara profondità. Una lettura del testo lisztiano da parte della pianista che non lascia dubbi sulle sue capacità di analisi, riflessione e restituzione al suo pubblico.
Le “Variazioni per pianoforte su un tema di Corelli (La Folia)”, op.42 di Sergej Rachmaninov hanno concluso questo viaggio di Michelle Candotti tra i capisaldi della letteratura pianistica. La pianista le affronta valorizzandone gli aspetti caratterizzanti: un’estrema ricchezza di colori, una notevole varietà timbrica e una ricerca armonica raffinata.
Un repertorio che ha sposato in maniera naturale la suggestiva scenografia della laguna in una notte di fine luglio e che ha regalato al pubblico un’esperienza unica di bellezza.
Paola Parri (Pianosolo.it)